Psicologo

Psicologo - Chiara Rimoldi

Chiara Rimoldi

Psicologa e psicoterapeuta dell’Hospice di Abbiategrasso
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Il dialogo autentico presuppone il riconoscimento dell'altro al tempo stesso nella sua identità e nella sua alterità

Lo psicologo in cure palliative

Lo psicologo in cure palliative affianca nel percorso di cura sia il paziente che i familiari e interviene a seguito di una segnalazione da parte dell’équipe. Lo scopo della sua attività riguarda il supporto della persona malata e del caregiver nella gestione dei vissuti emotivi connessi al tempo della malattia per alleviarne il disagio psicologico.

Lo psicologo interviene inoltre, se si rilevano criticità, come mediatore della comunicazione e favorisce il dialogo tra il paziente e i suoi familiari. Nei confronti del familiare, se necessario, lo psicologo agisce anche nella fase successiva al lutto aiutandolo, con gli strumenti di cui dispone, ad elaborare la perdita.

È inoltre compito dello psicologo istruire e formare l’équipe sulle tematiche connesse alla comunicazione con pazienti e familiari, sulla relazione con loro e sulla capacità dell’équipe di rilevare i bisogni psicologici.

Gli studi e le competenze dello psicologo in cure palliative

In Italia non esiste uno specifico corso di laurea per chi vuole offrire in ambito professionale sostegno psicologico ai malati terminali. Un percorso di studi che possa essere coerente con le esigenze di una struttura che eroga cure palliative si compone solitamente di una laurea magistrale in Psicologia Clinica.

Successivamente occorre l’iscrizione all’Albo A degli Psicologi, condizione necessaria per conseguire il titolo professionale.

Alla luce dell’esperienza pluriennale dell’Hospice di Abbiategrasso nell’ambito delle cure palliative si consiglia, a coloro che volessero approfondire, un percorso formativo che si perfezioni conseguendo il titolo di psicoterapeuta frequentando una scuola di specializzazione psicoterapia.

Le mansioni dello psicologo in cure palliative

Sono compiti dello psicologo che opera nelle cure palliative:

  • Supporto alla persona malata e ai familiari nel tempo della malattia;
  • Elaborazione del lutto con i familiari nel tempo post mortem;
  • Supporto all’equipe nella comunicazione con i pazienti e i familiari;
  • Partecipazione ai passaggi di consegne e alle riunioni di equipe;
  • Formazione agli operatori dell’equipe su tematiche relazionali – emotive;
  • Selezione e formazione dei volontari.

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