Quali sono i temi della Bioetica?

I temi che la bioetica si trova ad affrontare sono molteplici, ma hanno tutti a che fare con situazioni che riguardano il campo medico. Possono essere esempi concreti l’utilizzo delle cellule staminali per la ricerca, la fecondazione assistita o l’accanimento terapeutico.

In un contesto di cura come quello offerto dall’Hospice di Abbiategrasso, ad esempio, le cure palliative e il fine vita rappresentano alcuni dei principali temi affrontati dalla bioetica.
In generale, tutti questi temi riguardano ambiti delicati che vanno affrontati con il giusto rispetto in quanto hanno profondi impatti sulla vita di tanti pazienti e delle persone che quotidianamente stanno loro accanto.
Il significato di bioetica
Il termine bioetica ha un significato complesso perché riguarda un settore che abbraccia più discipline. Sono racchiuse infatti nel significato di bioetica le questioni connesse all’ambito medico, alla sfera giuridica, alle scienze sociali, alla discussione filosofica e morale. La sua etimologia deriva dal greco antico ed è l’unione dei termini “bìos” (sta a significare “vita”) ed “èthos” (che indica invece “comportamento”, “abitudine”).
Che cosa è la bioetica?
Se vogliamo dunque definire con chiarezza che cos’è la bioetica dobbiamo necessariamente partire dal presupposto che essa è una disciplina accademica che trova spazio nelle facoltà universitarie, ad esempio quella dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, e in specifici corsi di laurea, tra questi quello di Filosofia e il corso di laurea in Medicina.
Oltre a questa particolare connotazione accademica, la bioetica diviene un ambito di riflessione legato a discipline diverse. Essa si propone infatti di analizzare razionalmente i problemi di natura morale che possono insorgere nel campo delle scienze biomediche.
La bioetica ha quindi lo scopo “di definire criteri e limiti di liceità alla pratica medica e alla ricerca scientifica, affinché il progresso avvenga nel rispetto di ogni persona umana e della sua dignità” [1] .
I principi della bioetica
Come detto, la bioetica abbraccia una pluralità di argomenti. Se dovessimo sintetizzare e fornire una risposta alla domanda “Quali sono i principi della bioetica?” potremmo indicare i quattro principi fondamentali individuati dai filosofi Tom Beauchamp e da James Childress [2]:
- Autonomia: riguarda la sfera dell’autodeterminazione della persona, la quale ha il pieno diritto di non accettare un trattamento sanitario e di essere coinvolta nel processo decisionale riguardante le proprie cure;
- Beneficenza: sta ad indicare che gli operatori sanitari devono agire allo scopo di tutelare l’interesse della persona assistita;
- Non Maleficenza: dall’espressione latina “primum non nocere”, indica il principio per il quale il personale sanitario non deve recare in nessun modo danno al paziente;
- Giustizia: in questo caso il ragionamento riguarda l’allocazione delle risorse. In particolare specifica che tutti i pazienti dovrebbero poter accedere alle cure necessarie e che il trattamento nei loro confronti dovrebbe essere guidato da imparzialità ed equità.
In che anno nasce?
Per fornire una breve storia della bioetica possiamo considerare il 1927 quale anno di nascita del termine e attribuire la sua paternità a Fritz Jahr. Tuttavia se si parla di bioetica con la connotazione che viene data attualmente occorre fare un salto temporale agli anni ’70 quando Van Rensselaer Potter, medico oncologo, lo utilizzò per la prima volta nel 1970 in un articolo pubblicato nella rivista scientifica dell’Università Wisconsin per poi riprenderlo in un’altra pubblicazione nell’anno successivo.[3]
Per giungere ad una vera e propria definizione di bioetica occorre aspettare fino al 1978 quando, all’interno dell’Encyclopedia of bioethics, Reich la definì come «studio sistematico della condotta umana, nell’ambito delle scienze della vita e della salute, esaminata alla luce di valori e principi morali». A questa prima definizione seguì il lavoro di Tom Beauchamp e da James Childress del 1979, già citato in precedenza rispetto ai principi guida della bioetica.
Nel corso degli anni altri autori hanno contribuito a fornire nuove definizioni, compreso lo stesso Reich che nel 1995 la estese ulteriormente il concetto inserendo argomenti quali il pluralismo delle metodologie etiche e l’interdisciplinarietà.
Bioetica nel fine vita
Nel contesto di fine vita la bioetica assume particolare rilevanza rispetto al tema dell’autodeterminazione del paziente. In questa area possono rientrare le cure palliative, l’eutanasia, il suicidio assistito, l’accanimento terapeutico, la pianificazione condivisa delle cure (PCC) e le DAT (Dichiarazioni Anticipate di Trattamento).
Bioetica e Biodiritto
Il biodiritto ha come oggetto gli aspetti giuridici relativi alle scienze della vita e alla salute dell’uomo. La differenza tra il biodiritto e la bioetica riguarda principalmente la prospettiva metodologica in quanto il primo si concentra sugli aspetti giuridici mentre la seconda è focalizzata sulle questioni morali. L’oggetto degli studi rimane però il medesimo (salute umana e scienze della vita). Tra gli studiosi italiani che hanno analizzato entrambi gli aspetti è opportuno segnalare la professoressa Carla Faralli curatrice del libro Bioetica e biodiritto - Problemi, casi e materiali (anno 2018 – Edizione La Terza) che analizza queste tematiche partendo da casi concreti e sentenze tratte dalla giurisprudenza.
Chi si occupa di bioetica?
Da quando il concetto di bioetica è entrato nel dibattito scientifico e civile sono sorte diverse istituzioni che si occupano di queste tematiche. Nel contesto italiano è stato istituito il 28 marzo 1990 dal Consiglio dei ministri il CNB (Comitato Nazionale per la Bioetica). Il CNB svolge la sua funzione sia in ambito nazionale sia nel contesto europeo e internazionale essendo collegato ad organismi simili di altri paesi.
Tra i compiti del Comitato vi sono:
- la formulazione di pareri e l’indicazione di soluzioni per problematiche di natura etica e giuridica;
- la redazione di programmi, di obiettivi e dei risultati delle ricerche e delle sperimentazioni nell’ambito delle scienze della vita e della salute umana;
- rispetto a pazienti sottoposti a terapia genetica o trattati con terapie genetiche prospettare soluzioni per le funzioni di controllo;
- redigere codici di comportamento per gli operatori.
Altri esempi di organismi che si occupano di bioetica sono il Comitato Internazionale di Bioetica dell’Unesco (IBC), creato nel 1993 e la Società Canadese di Bioetica.
Chi nomina il Comitato Nazionale per la Bioetica?
Il Comitato Nazionale per la Bioetica è nominato attraverso DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri). La nomina dei membri del comitato, del Presidente e del suo Vice avviene quindi ad opera del Presidente del Consiglio. L’attuale composizione del Comitato è stata decisa attraverso il DPCM del 6 dicembre 2022.
REFERENZE
[1]: Treccani
[2]: Tom L. Beauchamp, James F. Childress, Princìpi di etica biomedica, Le Lettere, 1999
[3]: Università del Wisconsin "Perspectives in Biology and Medicine" “Bioetica: la scienza della sopravvivenza” (1970) “Bioethics: Bridge to the future” (1971)