Assistente sociale

Serena Iacopinell - Assistente sociale

Serena Iacopinelli

Assistente sociale per l’Hospice di Abbiategrasso
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Ascolto a lungo i famigliari e i pazienti allo scopo di capire che cosa può essere meglio per la persona malata e programmare l’assistenza insieme alla famiglia sulla base dei bisogni e dei desidèri della persona che abbiamo in cura.

L’assistente sociale nelle cure palliative è chiamato ad intervenire e soddisfare una serie di bisogni nell’area del disagio, del bisogno sociale e in generale della fragilità, con il fine di supportare le condizioni di vita della persona in difficoltà e della sua famiglia. Occorre dunque un’attenta valutazione delle condizioni sociali per attuare un piano di assistenza individualizzato (PAI) adeguato alle esigenze del paziente.

Il ruolo dell’assistente sociale nelle cure palliative

L’assistente sociale svolge un ruolo di supporto nei confronti di chi si trova in situazioni di disagio, di dolore e di sofferenza: minori, adulti, anziani fragili, tossicodipendenti, malati, migranti, etc. È necessario pertanto possedere delle qualità e strumenti professionali per poter essere efficaci nell’intervento con l’assistito.

Nell’ambito delle cure palliative l’assistente sociale, attraverso un colloquio approfondito utile a comprendere la condizione del paziente e la sua situazione familiare, fornisce informazioni in merito al servizio e orienta la famiglia ad individuare il setting di cura adeguato. Questo primo intervento è utilizzato dall’assistente sociale per comprendere i bisogni della persona malata, le sue preoccupazioni e le fragilità sociali che coinvolgono anche la famiglia. Al termine del colloquio, che può avvenire in presenza o attraverso un contatto telefonico, l’assistente sociale propone e condivide possibili interventi ponderati sulla base della condizione di fragilità rilevata.

In tutti i setting di cura proposti è compito di questa figura professionale collaborare e coordinare gli interventi con altri professionisti o con altri enti territoriali per garantire alla persona malata un'assistenza individualizzata. Allo stesso tempo, l’assistente sociale si confronta quotidianamente con le altre risorse interne all’équipe (psicologo, OSS, medico, infermiere, etc.) in merito ai bisogni rilevati, per offrire la migliore soluzione di cura.

Infine, grazie alle sue competenze e all’esperienza, l’assistente sociale offre un supporto nella conoscenza dei diritti e dei relativi benefici che le normative nazionali e regionali offrono a chi si trova in condizione di malattia o a chi assiste una persona in quelle condizioni.

Il ruolo dell’assistente sociale nelle cure palliative domiciliari

Nelle UCP Dom (Unità di Cure Palliative Domiciliari) riveste particolare importanza la capacità dell’assistente sociale di assumere un ruolo di promozione e valorizzazione delle risorse familiari. Il professionista deve infatti individuare una o più figure di riferimento – caregiver – e stimolare loro e la famiglia ad assumere un ruolo attivo nella gestione del malato, a recepire le istruzioni dell’équipe curante e a rilevare eventuali bisogni del paziente per condividerli con i professionisti.

Dunque, nel caso di un’assistenza domiciliare in cure palliative il ruolo dell’assistente sociale è volto a constatare il livello di capacità assistenziale che la rete famigliare può garantire e a calibrare l’attività anche in funzione di questo.

Caratteristiche dell’assistente sociale

Tra le caratteristiche che l’assistente sociale deve possedere l’empatia è una delle qualità più utili per ascoltare in modo attivo i disagi della persona assistita e offrire supporto e comprensione. Secondo la definizione offerta da SICP (Società Italiana Cure Palliative) nella pubblicazione “Il core curriculum dell’assistente sociale in cure palliative” (anno 2013) “L’empatia in cure palliative è quel particolare atteggiamento del medico e di tutti gli operatori verso il malato e i suoi familiari, caratterizzato da un profon­da comprensione dell'esperienza di sofferenza, di dolore totale, che stanno vivendo e da una attenzione partecipata e di condivisione dei sentimenti che tutti, il malato e i diversi familiari, stanno vivendo. Questa comprensione profonda avviene sospendendo ogni giudizio morale, ed evitando di proiettare sul malato assistito le proprie priorità.”

Formazione dell’assistente sociale

La formazione di un assistente sociale si avvia con l’iscrizione al corso di laurea in servizio sociale (L39) e può proseguire con il corso di laurea specialistica che comprende la classe delle lauree in servizio sociale e politiche sociali (LM87).

Gli assistenti sociali hanno un albo professionale che tutela gli iscritti e permette di esercitare la professione sia in qualità di lavoratore dipendete che autonomo. Per iscriversi all’albo professionale è necessario superare l’esame di stato che prevede prove scritte, orali e pratiche.

  • Albo sezione A: si accede con il titolo di laurea magistrale e si acquisisce il titolo professionale di assistente sociale specialista.
  • Oggetto delle attività: elaborazione e direzione di programmi nel campo delle politiche e dei servizi sociali; pianificazione, gestione e organizzazione manageriale nel campo delle politiche e dei servizi sociali; la direzione di servizi che gestiscono interventi complessi; analisi e valutazione dalla qualità degli interventi nei servizi; attività didattico formativa e la ricerca sociale e di servizio sociale.
  • Albo sezione B: si accede con il titolo di laurea triennale e si acquisisce il titolo professionale di assistente sociale.
    Oggetto delle attività: attività di informazione e comunicazione nei servizi sociali e sui diritti delle persone; l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati sociali e psicosociali a fini di ricerca; le attività svolte con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell’intervento sociale per la prevenzione, il sostegno, il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio, anche promuovendo e gestendo la collaborazione con organizzazioni di volontariato e del terzo settore.

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